TURISTA O VIAGGIATRICE

TURISTA O VIAGGIATRICE

Elide si è sempre chiesta se è nata turista o viaggiatrice e la risposta la cerca ogni giorno, appena sveglia. Le piace iniziare la giornata da turista, con la sua borsa a tracollo e i capelli in ordine per presentare al mondo un volto già con qualche ruga, segni di un tempo passato che non ritorna.

Non importa poi se parlerà o no la sua lingua, l’importante è che arrivi a un luogo sconosciuto e inizi a conoscerlo. Ha di solito uno zaino in spalla con tanti accessori inutili dentro. Ogni volta li porta con sé, ma durante le ore del mattino, alleggerisce il carico disfacendosi di vestiti superflui e cibo in abbondanza. Vuole sentirsi più leggera. Vuole scoprire, osservare e sorridere alla gente, stringendogli la mano e abbracciandola. Ma da turista non è facile. Ci sono piazze, edifici e musei da visitare.

Dopo pranzo arrivano i primi segni di stanchezza così, erroneamente, vorrebbe cedere e tornare alle sue comodità, togliersi le scarpe e infilare quel pigiama comodo che tanto calore le regala. Ma resiste. Ha solo voglia di condividere, al suo ritorno, qualcosa di inaspettato. Deve, quindi, restare.

Nel secondo pomeriggio i piedi iniziano a farle male e pensa che sia arrivata l’ora di tornare, ma non vuole perdersi lo spettacolo delle luci che accendono e vestono le città con abiti nuovi, come fa un’attrice in posa per la prossima scena. È bello attardarsi ancora un poco. Ha deciso di cenare fuori e da vera consumatrice non si risparmia in niente perché la vacanza costa e bisogna godere di ogni singolo minuto.

Finita la cena, non le resta che tornare al suo letto, che l’ha accolto la sera prima, ignaro di quello che gli avrebbe consegnato la sera dopo. Da vera turista, scatta l’ultima foto del giorno appena concluso e porta con sé il tovagliolo del posto dove ha cenato, come se dovesse testimoniare a qualcuno di esserci stata. Sa che appena a casa, non farà più caso a quel gadget che, adesso, le sembra unico e in casa si trasformerà nell’ultimo oggetto inutile, tra i tanti accumulati.

La notte arriva per tutti e prima di chiudere gli occhi, si chiede se domani vorrà essere più viaggiatrice o turista in questo mondo. Se stare ad osservare il tempo o provare a dominarlo.

Pensa, fermamente, di essere nata viaggiatrice in un tempo che passa troppo velocemente. Le piacerebbe domani alzarsi e non avere più nessun peso alle spalle per visitare quei luoghi, dove ciò che più cerca è un sorriso, un abbraccio e un bacio. Poi se non riuscirà a visitare tutto chi se ne importa, il suo viaggio avrà lunghe pause. Lascerà alle sue spalle programmi, tappe e pianificazioni e si fermerà in un bar sporco o in un hotel con bagno in fondo al corridoio.

Sa di essere nata viaggiatrice e non per imbattersi in mille viaggi, ma solo in quelli dove la valigia la comprerà al suo ritorno.