Massimo Maria Carpinteri, olio su tela cm. 30X60 (2023-24)
3° classificato nel Concorso Letterario Nazionale Althedame “Senza limiti” (poesie, racconti brevi e brani musicali originali) XI Edizione, tenutosi il giorno 26 aprile alle ore 17.30, presso l’Aula Magna ex Collegio Vescovile di Este.
LA BAMBINA INVISIBILE
SINOSSI:
Questo racconto è una delicata e malinconica metafora sulla solitudine, l’invisibilità emotiva e la speranza. Alicia, una bambina apparentemente fragile ma interiormente forte, trova nel suo isolamento una forma di silenziosa resistenza. La narrazione poetica e simbolica contrappone l’oscurità del dolore alla promessa luminosa della primavera, che rappresenta il rinnovamento e la possibilità di una rinascita emotiva. La voce della Natura agisce come conforto e guida, ricordando che il ciclo della vita offre sempre nuove opportunità. È un racconto introspettivo, profondo e pieno di sensibilità.
LA BAMBINA INVISIBILE
Alice è seduta sulla sua altalena e sogna di volare. Non ha ali, però.
In silenzio ascolta il vento, che la circonda e la accarezza. Al vento parla del suo dolore, avvolta da lunghi riccioli neri che, come liane vogliono raggiungere gli altri, quegli altri che non la vedono, che non sentono. È sola su quella tavola che la porta lontano dagli sguardi disattenti. La sua invisibilità la rende forte, sicura e capace di difendersi. Alice racchiude il suo corpo, come fa un gatto per riscaldarsi. Nel suo spazio i sogni la trasportano lontano. È grande Alice quando è sola, quando domina la sua vita e la condivide con il silenzio. L’assenza di sguardi le permette di raggiungere forti emozioni, con più facilità degli altri. È diversa Alice e questo non piace, non è comune, ma lei non si ribella, cede, si immola e si isola.
Oggi Alice smette di chiedere attenzioni. La sua altalena la porta fin sopra i tetti dove può scomparire, dolcemente e teneramente. Eterea e senza trucco, nella sua pelle pallida e con un corpo scarno, non ha bisogno di molto per continuare a crescere. Non cerca più Alice, non grida più Alice, ma annulla i bisogni e cede alle richieste di una tiranna voce.
Eppure, la Natura la guarda attenta e dice: Hold on, Alice. È autunno e benché foglie secche e fumi grigi ti circondino, aspetteremo insieme che tornino le rondini e portino i fiori della bella stagione, la primavera, che con i suoi odori ammalianti e foglie verdi riempiranno il tuo corpo nascosto tra le pieghe di un vestito, ridotto all’essenziale. Presto scenderai da quell’altalena e inizierai a correre tra quei vicoli, da lì così lontani. Inizierai a sognare in grande perché la primavera arriva…sempre.





